4 pensieri su “Ecto Musica 128 Hz

  1. Sono un esperto di Fisica musicale ed in partiocolar modo dei suoni di combinazione.
    Le conclusioni cui si fa riferimento offrono spunti di riflessione ma soprattutto di critica . Pitagora e Galileo erano giunti alle stesse loro conclusioni sugli indici di gradimento di piu suoni parlando di intervalli musicali e non delle frequenze fondamentali . Per secoli si è fatta musica strumentale e vocale senza oggettivi riferimenti di intonazione .I diapason non esistevano od erano generici . Il 432 Hz o 440 Hz erano valori non conosciuti e soprattutto irrilevanti . Irrilevanza che, nei tetracordi greci , nelle scale modali del cristianesimo , nei brani dell’ars nova fiorentina , nella musica polifonica fiamminga , nelle tonalità variabili dello stesso brano fatte per esigenze vocali diverse ( Missa Papae Marcelli di Palestrina ad esempio ) non ha prodotto gli effetti psicoacustici cui si fa riferimento nell’articolo. La cosa dovrebba far riflettere molto chi l’ha scritto . Sono gli intervalli a produrre situazioni emotive diverse sia che siano prodotti in successione melodica che armonica .Sono pienamente convinto che eseguire un brano con una chitarra accordata prima a 440 Hz e poi a 432 Hz non determini quanto si esplicita nell’articolo ” gli ascoltatori in sala polemizzavano con comportamenti antisociali ” ( con riferimento a 432 Hz ) . Esperimento che sarebe il caso di ripetere magari in un Conservatorio ed alla presenza di una trentina di sperimentatori/ascoltatori con un dato ed una scheda di rilevazione da predisporre agli ascoltatori per le valutazioni statistiche del caso . Un simile lavoro potrebbe essere oggetto di una pubblicazione scientifica seria e rigorosa . Ricordo infine che il rapporto di frequenza tra 432 Hz e 440 Hz corrisponde a solo 30 CENT ossia 1/3 del semitono del tempeamento equabile . Distinti salututi , claudio bini , pisa

  2. Gentile Claudio, la ringrazio per il suo intervento.

    Lei afferma:

    > Per secoli si è fatta musica strumentale e vocale senza oggettivi riferimenti di intonazione .I diapason non esistevano od erano generici . Il 432 Hz o 440 Hz erano valori non conosciuti e soprattutto irrilevanti .

    Risposta:
    Non mi pare proprio…
    “Oltre al sistema di accordatura, anche l’altezza del La di riferimento cambia nel corso dei secoli, ed è assai variabile anche geograficamente. Ogni cappella aveva il suo La di riferimento: ancora nel XVIII secolo era frequente che nella stessa città si usassero due La diversi per la musica sacra e per quella profana, a distanza di un tono o più. Oggi si è più o meno standardizzato l’uso del La di 415 Hz per la musica barocca; per quella francese, tuttavia, si usa anche il La di 392 Hz (un tono sotto il La moderno) che era effettivamente impiegato in quell’area, mentre per la musica della prima metà del XVII secolo si opta per un La di 440 Hz o talvolta 460 Hz. Il motivo di queste scelte risiede nel diapason fisso della gran parte degli strumenti a fiato dell’epoca giunti fino a noi (gli originali, ma di conseguenza anche le copie utilizzate dalla grandissima parte dei musicisti); ovviamente, questo condiziona il diapason d’esecuzione.”
    Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Musica_antica

    “Nella sola Europa, dal Rinascimento al XVIII secolo si ebbero differenti valori di frequenza per il La: tono romano (328 Hz), tono francese (392 Hz), Kammerton (da 400 a 419 Hz), tono veneziano (430-460 Hz), Chorton (465 Hz), Kirchenton (da 470 a 490 Hz), Cornetton (490 Hz e più). Successivamente, tono pianistico del XIX secolo (432 Hz). Il corista più basso della storia si attribuisce ad alcuni virginali del tardo XVI secolo, con il La a 322 Hz, mentre il più alto in assoluto è quello dell’organo Stertzing della chiesa di san Pietro a Erfurt, del 1702, con il La a 519 Hz.
    Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Diapason

    Lei continua:

    > Irrilevanza che, nei tetracordi greci , nelle scale modali del cristianesimo , nei brani dell’ars nova fiorentina , nella musica polifonica fiamminga , nelle tonalità variabili dello stesso brano fatte per esigenze vocali diverse ( Missa Papae Marcelli di Palestrina ad esempio ) non ha prodotto gli effetti psicoacustici cui si fa riferimento nell’articolo. La cosa dovrebba far riflettere molto chi l’ha scritto .

    R:
    Il fatto che non ci siano pervenuti riferimenti ad effetti psicoacustici, non significa di certo negare la loro esistenza!
    Di sicuro esiste, invece, la 432 Chamber Orchestra fondata e diretta dal bulgaro Ivan Yanakiev https://www.linkedin.com/in/ivan-yanakiev-phd-a394824a , Dottore in Filosofia, Teoria musicale e composizione, PhD in Musicologia (Istituto di studi artistici dell’Accademia bulgara delle scienze), Master in direzione d’orchestra (National Academy of Music, Sofia), la cui ricerca verte proprio su come l’intonazione e il temperamento del concerto influenzino le associazioni tra musica ed emozione e la percezione della musica. https://www.youtube.com/@IvanYanakiev
    Ricordando il suo primo incontro con uno strumento accordato a 432 Hz, Ivan Yanakiev dice: “Era come se stessi ascoltando la voce di Dio…”. Venne a conoscenza del “suono sacro” quando chiese casualmente ad un “violoncellista dotato” di intonare il suo strumento a 432 Hz invece dei soliti 440 Hz. Dopo che il violoncello fu accordato al nuovo suono, il violoncellista iniziò a suonare il Preludio della Suite in Sol maggiore n. 1 di Bach. “Come se pura luce e puro amore iniziassero a riempire la stanza”, ha detto. “Così nuovo e brillante”.
    La rivelazione è stata così influente per Yanakiev che ha fondato la 432 Chamber Orchestra nel novembre 2013.
    Fonte: https://makemusic.zendesk.com/hc/en-us/community/posts/6386575194903-432Hz-TUNING-for-GPO5

    Un altro direttore d’orchestra, il maestro Anthony Morss, (nato a Boston e istruito ad Harvard, vanta un curriculum impressionante, dirigendo la prima americana di Marie Magdalene di Massenet negli anni ’70; dirigendo la Tosca dell’Opera di Marsiglia, con Éva Marton e Giacomo Aragall, negli anni ’80) incontrò una grande resistenza nel proporre il La a 432 Hz. Nel 1986, mentre dirigeva la Majorca Symphony spagnola durante le prove de Il Ratto del Serraglio di Mozart, Morss sentì che qualcosa non andava. La soprano che cantava l’Aria di Blonde, suonava “un pò pallida”. Aveva un’idea del perché: l’orchestra, come sempre, era calibrata sullo standard di accordatura universale del La 440 Hz. Chiese allora alla soprano di ripetere l’aria, questa volta con l’intonazione più bassa, a 432 Hz: i risultati furono impressionanti! “La prima nota che è uscita ha causato un sussulto udibile nel pubblico”, ricorda. “La sua voce, invece di essere bianca e fredda come prima, era calda e rotonda, ricca e bella, come se fosse in contatto con la frequenza vibratoria dell’universo stesso.” Da allora, Morss è stato un maestro con una missione: diffondere “il tono di Dio” in tutto il mondo. Fa parte di un crescente movimento marginale di compositori, ricercatori e audiofili che credono che quando si imposta il La a 432 Hz, accade qualcosa di profondo: la musica suona più naturale, autentica e generalmente in sintonia con il cosmo.
    All’inizio degli anni ’90 ha fondato la Lubo Opera Company del New Jersey, dedicata all’esecuzione di sinfonie, come il Fidelio di Beethoven, rigorosamente in La a 432 Hz.
    Fonte: https://sharpmagazine.com/2016/07/18/tonal-warfare-why-composers-are-fighting-over-the-way-we-listen-to-music

    Potrei andare avanti a lungo…

    Lei continua:

    > Sono pienamente convinto che eseguire un brano con una chitarra accordata prima a 440 Hz e poi a 432 Hz non determini quanto si esplicita nell’articolo ” gli ascoltatori in sala polemizzavano con comportamenti antisociali ” ( con riferimento a 432 Hz ) .

    R:
    Spesso le nostre convinzioni poggiano su pregiudizi e teorie acquisite da altri e poi fatte proprie… non posso sapere se è il suo caso, ma mi verrebbe da chiederle: ha mai provato a suonare uno strumento accordato con il La a 432 Hz? Se non l’avesse mai fatto, provi… provi per un po’, con mente e cuore aperti e poi (spero per lei) potrà rendersi conto di persona…

    Lei continua:

    > Esperimento che sarebe il caso di ripetere magari in un Conservatorio ed alla presenza di una trentina di sperimentatori/ascoltatori con un dato ed una scheda di rilevazione da predisporre agli ascoltatori per le valutazioni statistiche del caso . Un simile lavoro potrebbe essere oggetto di una pubblicazione scientifica seria e rigorosa .

    R:
    Alcuni studi sono già stati condotti e sicuramente ne seguiranno altri: https://www.musica-spirito.it/musica-scienza/articoli-scientifici-accordatura-432-hz

    Lei continua:

    > Ricordo infine che il rapporto di frequenza tra 432 Hz e 440 Hz corrisponde a solo 30 CENT ossia 1/3 del semitono del tempeamento equabile .

    R:
    Ed io le ricordo, come ho scritto nell’articolo, che personalmente utilizzo il Do a 128 Hz (256 Hz all’ottava superiore) a cui corrisponde (nel nostro temperamento equabile) un La a 430,54 Hz.

    A tal proposito concludo con una curiosa coincidenza: il libro “Stradivari” di Stewart Pollens, riporta a pagina 242 le scoperte di Félix Savart, un fisico e medico francese vissuto tra il 1700 e il 1800, a proposito della risonanza dei celebri violini di Stradivari. Félix Savart scrisse che le tavole e i fondi scollati di violini costruiti da Stradivari e Guarnieri avevano una particolare risonanza su un DO a 512 Hz, se battuti leggermente con un dito. Certo con un’affermazione del genere sarebbe fantastico ascoltare uno di questi strumenti accordato in modo che si produca un DO a 256 Hz (cioè l’ottava inferiore rispetto a 512 Hz), che è proprio una delle caratteristiche dell’accordatura a 432 Hz con scala Naturale o Pitagorica.
    Fonte: https://www.musica-spirito.it/musica-2/strumenti-musicali/432-hz-violini-stradivari-512-hz

    Cordialmente,

    Fabio Bottaini
    Lucca

Rispondi a Fabio Bottaini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

sedici − 8 =