Pianista compositore, dal 1985 vive professionalmente di jazz, dopo aver

passato anni in studi furibondi e autodidatti.

 

Musicista dal “garbo spericolato”, per certe reminiscenze romantiche che gli vengono da Bill Evans,

per l’amore d’avventura alla Keith Jarrett, per talune estasi dove ribollono echi di Cecil Taylor, rivela ben degne

attitudini musicali, messe a punto da una tecnica raffinata e dalla tendenza netta a non soffermarsi sull’acquisito, ma

propenso a scavare nell’arte del pianoforte con “tocco” sapiente e senza mai disdegnare lampi di finezza armonica.

 

Inoltre detiene anche la classe, rarissima di questi tempi, di evitare la presunzione di farci sentire quanto è bravo,

poggiandosi esclusivamente sull’enfasi tecnica e su esercizi di meccanica scontata e virtuosistica. Uno di quei

musicisti, insomma, che gli iniziati chiamano “talenti degni di maggiore attenzione”.

 

                                

                                                                                                                               Afo Sartori